Tuesday, June 24, 2014

Abete e Prandelli si dimettono! Si volta davvero pagina?



Abete e Prandelli se ne vanno!
La sconfitta con l'Uruguay, che ha sancito l'eliminazione dell'Italia dal Mondialie brasiliano sin dalla fase a giorni (ed è la seconda volta consecutiva, dopo il successo del 2006), un risultato comunque lo ha ottenuto: LE DIMISSIONI DI GIANCARLO ABETE E CESARE PRANDELLI.


Prandelli (qui il video di Sky): "Ho parlato con Demetrio Albertini, con il presidente federale e con Valentini e visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità ho detto loro che rassegno le mie dimissioni. Prima di rinnovare il contratto  c'era la volontà di continuare su una strada che ci ha portato a camuffare i problemi del calcio italiano; dopo quel contratto ci siamo trovati davanti ad una serie di aggressioni verbali, ci siamo sentiti come un partito politico che rubi i soldi ai contribuenti".
Prandelli dimentica forse le condizioni di assedio mediatico nelle quali due suoi predecessori, due con gli attributi però, hanno vinto altrettanti Mondiali: mi riferisco a Bearzot e Lippi, quest'ultimo travolto, lui e l'ossatura della squadra, dagli sciacalli di Calciopoli.
Ma a rimarcare la differenza tra Lippi e Conte ci viene in aiuto Luciano Moggi che, ne 'Il pallone lo porto io', scrive:
- di Lippi: "Lippi è un tipo tosto. Non usa mezze parole se deve esternare il suo malumore e ti dice in faccia le cose";
- di Prandelli: "Mi diede l'impressione di essere un tipo molle, poco aggressivo, non in grado di far funzionare una macchina complessa come la Juventus. Non ce lo vedo in una grande squadra".
 
Abete (qui il video di Sky): "Andrò al Consiglio Federale con le mie dimissioni irrevocabili non perché senta una grande responsabilità, lo dico con grande onestà intellettuale, in relazione a quelli che sono i risultati conseguiti, perché abbiamo fatto tutti il massimo, dallo staff tecnico ai giocatori all'organizzazione, ma perché voglio, voglio dire, favorire un livello di riflessione sulle strategie future della Federazione. He servito la Federazione per tanti anni, questo è il settimo Mondiale cui partecipo come dirigente".
Ha aggiunto che però continuerà a fare politica sportiva, da Coni e Uefa.
Per la sua onestà parlano il suo comportamento del post-Calciopoli e le sue ripetute dichiarate incompetenze a senso unico.

Loro se ne vanno, ma ciò non comporta automaticamente che il nostro calcio volti pagina: dietro i due, dietro Abete soprattutto, ci sono mandrie di dinosauri e gattopardi che non aspettano altro che di installarsi sulle poltronissime che si liberano, per poter in ogni caso attendere a interessi di bottega.
Del povero malridotto calcio italiano a chi volete che importi?
Far pulizia potrebbe essere pericoloso...
Dagli armadi potrebbero uscire scheletri imbarazzanti...

Monday, June 23, 2014

La Lega di serie A rimanda a mercoledì i diritti TV: si rischia di andar per tribunali



Rinviata a mercoledì l'Assemblea che deciderà sui diritti tv: la matassa è ingarbugliata e i club vogliono prendere tempo.
L'Assemblea dei club di serie A, che era stata convocata per oggi alle 14, dopo tre ore di discussione, è stata aggiornata a dopodomani, mercoledì. Perché la questione è spinosa e all'Assemblea stessa è pervenuta una lettera di diffida da parte di Sky ad assegnare i diritti non tenendo conto delle regole fissate dal bando (il termine per l'assegnazione scade giovedì).
"È un passo a cui siamo stati costretti - scrive Sky, che da alcuni giorni sta battendo su questo tasto nel corso delle sue trasmissioni sportive - perché il rispetto delle regole è sempre fondamentale e in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte". Si fa notare come Sky sia "da più di 10 anni il partner principale della Serie A", investendo oltre 5 miliardi di euro e "costruendo un prodotto televisivo amato e seguito da milioni di persone, portando a un forte incremento dell’occupazione e facendo fare un grande salto di qualità al racconto del calcio in tv, grazie alle tante innovazioni introdotte. Allo stesso tempo siamo stati al vostro fianco assicurandovi risorse economiche per pianificare e gestire la vostra squadra. Vogliamo continuare a investire nel Paese e nel calcio contribuendo a far crescere lo sport più amato dagli italiani. Ma anche noi dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti".
Riepiloghiamo le offerte pervenute:
- pacchetto A (SATELLITE: 248 partite totali tra partite in casa e trasferta di 8 squadre tra cui Juve, Inter, Milan e Napoli. base d'asta 274 mln): Sky: 357 mln; Mediaset 350 mln; Fox 275 mln.
- pacchetto B (DIGITALE TERRESTRE: le stesse partite di cui sopra, stessa base d'asta): Sky 422 mln; Mediaset 280 mln; Fox 400 mln).
- pacchetto C (DIRITTI ACCESSORI  e cioè interviste, telecamere negli spogliatoi, 3D, ecc.), base d'asta 67 mln): Sky 15 mln; Fox 10 mln.
- pacchetto D (ESCLUSIVA, 132 scontri diretti tra le altre 12 squadre, tra cui la Roma, base d'asta 235 mln): Sky 150 mln; Mediaset 306 mln, MA offerta CONDIZIONATA all'acquisto del pacchetto A o di quello B; Fox 180 mln; Eurosport 140 mln.
- pacchetto E (INTERNET, tre partite per ogni giornata, serali escluse, base d'asta 109 milioni): Nessuna offerta pervenuta.

La proposta dell'advisor Infront, volta a massimizzare i ricavi, arrivando così a 1078 milioni sarebbe di lasciare a Sky il solo pacchetto B (digitale terrestre per 422 mln) e dare a Mediaset i pacchetti A e D, sancendo così un predominio di Mediaset che avrebbe tutte le partite contro le sole 248 di Sky. Ed è chiaro che Murdoch, già avvelenato per aver perso la Champions per il triennio 2015-18, porterebbe tutti in tribunale. E si potrebbe arrivare ad un congelamento di tutto sto bendidio.
L'altra soluzione sarebbe di assegnare a Sky i pacchetti A e B e rifare l'asta per il pacchetto D, visto che quella di Mediaset era un'offerta condizionata; ma a questo punto sarebbe Mediaset ad adire i tribunali.

PARTICOLARE DA NON DIMENTICARE:  presidente di Infront è quel Marco Bogarelli che ha sempre avuto stretti rapporto con Mediaset e Milan Channel.  E vicepresidente di Lega è Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan. C'è puzza di brucio, forte.
Ma, Auricchio dixit, il Milan non ha televisioni.

La Redazione  

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Prandelli: "E’ la partita più importante della mia carriera professionale. Non la posso paragonare a nessuna altra della mia vita"




Da Tuttosport:


 Le dichiarazioni di Prandelli nella conferenza stampa che precede Uruguay Italia, molte ovvietà e poche certezze, l'impressione è che ci siano poche idee ma ben confuse.

La Redazione  

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